BOLLICINE – La storia del Dom Perignon (e di come fu inventato per sbaglio il vino frizzante)

Chi viene allo Shiraz non può prescindere da un prosecco, ogni tanto. Quasi tutti sappiamo come si produce uno dei nostri vini preferiti, però non tutti conoscono la storia dell’invenzione del vino frizzante. Anche oggi vi invitiamo ad un giro di giostra sulla nostra macchina del tempo, fino al XVII secolo all’interno delle mura di un’abbazia benedettina. L’uomo che dobbiamo tenere d’occhio si chiama Pierre Perignon, meglio conosciuto come Dom Perignon (ci avete visto giusto, proprio lui!).

Pierre Pérignon nacque nell’inverno del 1638 a Sainte-Menehould, nella regione della Champagne-Ardenne, e fin da piccolo prese dimestichezza con la vendemmia e la preparazione del vino, lavorando nei vigneti del padre e di uno dei suoi zii. Da ragazzo studiò presso un collegio gesuita e in seguito fu accettato in un monastero benedettino nei pressi di Verdun. Tra il 1666 e il 1667 fu ordinato prete e a 30 anni entrò nel monastero di Saint-Pierre d’Hautvillers, dove sarebbe rimasto fino alla sua morte nel 1715. Il monastero si manteneva grazie alle donazioni della popolazione e alla vendita di alcuni prodotti, tra cui il vino. A Pérignon fu affidato il compito di responsabile delle cantine, uno dei più importanti.

Si narra che durante un pellegrinaggio presso l’abbazia benedettina di Saint-Hilaire, Pérignon avesse scoperto un metodo di vinificazione per rendere il vino frizzante; quando tornò al suo monastero si mise a sperimentare il sistema e insegnò la tecnica ad altri monaci. In realtà Pérignon non inventò lo champagne per come lo conosciamo oggi, anche se gli va comunque riconosciuto il merito di avere lavorato a lungo sul vino per migliorarne le qualità. Il mito è dovuto soprattutto a un altro monaco del monastero, Dom Groussard, che nel 1821 attribuì a Dom Pérignon l’invenzione, probabilmente con l’obiettivo di far guadagnare notorietà all’abbazia. Lo stesso alimentò il mito secondo cui Pérignon fosse stato il primo a utilizzare tappi di sughero per chiudere le bottiglie, e quello secondo cui fosse in grado di riconoscere qualsiasi tipo di vigneto assaggiando un solo acino d’uva.

Le versioni sulla nascita dello champagne variano molto a seconda delle fonti e prevedono un coinvolgimento più o meno diretto di Pérignon. Secondo una versione fu “inventato” per errore durante la preparazione di alcuni vini bianchi nel monastero: alcune bottiglie esplosero facendo intuire al monaco che ci fosse il modo di rendere il vino frizzante. Una seconda versione vuole che Pérignon aggiungesse zucchero e fiori durante l’imbottigliamento di alcuni vini: lo zucchero portava a una rifermentazione del vino e di conseguenza lo rendeva frizzante. Pérignon capì comunque che fosse proprio la seconda fermentazione a rendere mosso il vino e lavorò per affinare la tecnica.

La storia della genesi dello champagne è quindi molto confusa, considerato che sono attestate testimonianze su vini frizzanti nella zona ben prima della nascita di Pérignon, ma probabilmente miti e leggende hanno contribuito al suo successo. Lo champagne oggi è uno spumante conosciuto in tutto il mondo e può chiamarsi così solo se viene prodotto nella regione della Champagne, nel nord-est della Francia. I francesi sono comprensibilmente molto gelosi del nome del loro vino e nel Novecento ci sono stati diversi contenziosi legali per fare in modo che fosse tutelato il più possibile.

Per cui, Dom Perigoni fu l’artefice, se non proprio dell’invenzione del vino frizzante, del suo miglioramento e della sua diffusione, e a noi dello Shiraz piace pensarlo lì fuori, mentre siede all’ombra di un albero, con un bicchiere in mano, sorseggiando quello che sarebbe diventato lo champagne più famoso di tutti i tempi (e contemporaneamente il padre dei metodi che ci permettono oggi di bere il nostro umile, amichevole prosecco).

 

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